il Napoli ha vissuto alcuni mesi sospesi tra sogni e realtà, quando l’idea di portare Neymar, il fuoriclasse del Santos, ha alimentato le riflessioni della dirigenza.
Come riferisce La Gazzetta dello Sport, la suggestione è nata a gennaio, si è protratta fino a maggio ed è rimasta sul tavolo fino al primo summit sul futuro, subito dopo la festa Scudetto. In quell’occasione, Aurelio De Laurentiis, il direttore sportivo Giovanni Manna e l’allenatore Antonio Conte hanno valutato la possibilità di inserire O’ Ney.
Alla fine, l’arrivo di Kevin De Bruyne ha spostato l’asse delle decisioni e ha reso evidente come un ulteriore innesto potesse alterare delicati equilibri.
Il sogno Neymar è così sfumato, lasciando spazio alla scelta della stabilità e dell’organizzazione.
Secondo La Gazzetta dello Sport, la suggestione di vedere Neymar vestire l’azzurro ha rappresentato molto più di un pensiero passeggero.
Il brasiliano, a 33 anni compiuti a febbraio, è stato per settimane la stella da inseguire, la cometa capace di infiammare le notti di un club in cerca di nuove ambizioni.
Per i dirigenti, immaginare O’Ney nello stadio intitolato a Diego Armando Maradona ha significato sognare un effetto travolgente fatto di dribbling, scatti e giocate spettacolari, quelle stesse che il giocatore ha riportato al Santos, la squadra del cuore.
Il momento decisivo è coinciso con l’arrivo di Kevin De Bruyne. Il belga ha rappresentato per la dirigenza del Napoli l’acquisto in grado di illuminare il progetto con naturalezza, senza dover stravolgere meccanismi consolidati.
Con la sua presenza, il Napoli ha potuto garantire continuità tecnica e organizzativa, riducendo al minimo i rischi di contraccolpi.
La decisione di rinunciare a Neymar ha così assunto i contorni di una necessità, con la società di De Laurentiis che ha adottato la via del pragmatismo puntando sul centrocampista belga ex Manchester City.
La possibilità di affiancare Neymar agli altri campioni, però, ha sollevato riflessioni profonde. Il rischio era quello di incrinare l’organizzazione tattica e di compromettere la solidità interna di un gruppo già ricco di talento e rischiava di generare squilibri.
Così, nelle lunghe passeggiate e discussioni tra De Laurentiis, Manna e Conte, ha finito per prevalere la linea della saggezza, quella che anteponeva la stabilità del collettivo alla tentazione di aggiungere un nuovo astro.
Ma, come sottolinea La Gazzetta dello Sport, la realtà ha imposto le sue regole: i sogni hanno lasciato spazio alla ragione e l’azzurro ha scelto di brillare con ordine e solidità, rinunciando all’illusione brasiliana.
2025-10-08T07:44:29Z