LA ROMA VOLEVA IMPORRE A DE ROSSI DI NON FAR SUPERARE A DYBALA LE 14 PARTITE PER NON FAR SCATTARE IL RINNOVO

Calciomercato Roma - L'edizione in edicola oggi di Repubblica svela alcuni retroscena legati all'esonero di Daniele De Rossi

"Lina Souloukou, influentissima amministratrice delegata e figura di fiducia dei Friedkin, però non sta con le mani in mano. La proprietà riflette. Lei studia le alternative. Come se sapesse già che la situazione è destinata a precipitare in fretta. Lacronaca le darà ragione. È lunedì sera quando Dan Friedkin e il figlio Ryan convocano Souloukou, il ds Florent Ghisolfi e per ultimo, in piena serata, Daniele De Rossi. È il secondo atto di quanto avvenuto poche settimane prima, quando l’allenatore aveva presentato le sue dimissioni dopo il caso Dybala e le continue frizioni con l’amministratrice delegata. La richiesta è di non far giocare il campione argentino per più di 14 partite, in modo da non far scattare il rinnovo automatico del contratto. Costerebbe 30 milioni lordi, un colpo ingestibile per le casse romaniste. Per De Rossi però quella richiesta è un’ingerenza nel suo lavoro e rimette il mandato. Ma il board americano respinge le dimissioni. Crisi rientrata, come vedremo solo per qualche settimana".

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