EURO 2024, TREZEGUET: «SE LA FRANCIA NON VINCE SARà UN PROBLEMA. LA JUVENTUS? GIUSTO CAMBIARE»

«Se la Francia non vince gli Europei sarà un problema». Parola di David Trezeguet, campione del mondo con i Bleus nel 1998 e d’Europa nel 2000, a margine della Milano Football Week in Gae Aulenti, Portanuova.

Come vede la Francia in questo Europeo?

«È la squadra favorita. Il suo è un percorso iniziato nel 2016 quando ha perso la finale continentale contro il Portogallo. Poi ha vinto in Russia nel 2018. Ha avuto un calo, ma nel 2022 ha fatto, perdendo, la finale di Coppa del Mondo in Qatar. Inoltre, ha un grande allenatore e i suoi calciatori sono vincenti. Giocano nei migliori club europei e hanno grande qualità tecnica».

Come vede l’Italia?

«È una squadra che vedo motivata, con un allenatore che ha vinto lo scudetto al Napoli e Napoli non è una piazza semplice. Ora Luciano Spalletti ha questa occasione. Ci aspettiamo tanto dall’Italia. Non può nascondersi dietro alla sua storia».

Si è fatta un’idea del perché in questa Italia c’è meno talento rispetto ai suoi tempi?

«In Italia i talenti sono meno coinvolti in campionato. Ci sono squadre che fanno giocare molti stranieri, non dando possibilità al talento italiano di emergere. Su questo bisogna lavorare tanto e lo ha fatto notare anche Spalletti».

A proposito di Italia, lei segnò il Golden Gol nella finale europea del 2000.

«Poi lo hanno tolto per l’Italia (ride, ndr). Per noi fu fondamentale confermare la vittoria del Mondiale del 1998. Una squadra completa che aveva giocatori che militavano nei campionati più importanti. Dopo ci ha superato la Spagna con il Triplete, ma noi siamo stati i primi a fare double Mondiale ed Europeo».

Per lei quelli alla Juventus sono stati anni importanti.

«Sono arrivato alla Juventus e i titolari erano Del Piero e Pippo Inzaghi. Arrivai come quarto attaccante, c’era anche Kovacevic. Ero dell’idea di dover dimostrare le mie qualità quando ne avrei avuto occasione. Poi è arrivato Lippi, un padre. Per me è stato molto importante. Ho dovuto fare 100 gol al Monaco, vincere un Mondiale e un Europeo per arrivare alla Juventus. Questi erano i parametri. Avevo il sogno di mostrare in Italia, che in quel momento era il campionato più competitivo, tutte le mie qualità. Un momento negativo? La vittoria del Milan in finale di Champions all’Old Trafford contro di noi».

Cosa si ricorda del 5 maggio 2002?

«È stato bello per molte cose. La Juventus non vinceva da un po’ e io ho vinto la classifica cannonieri. Per i tifosi è stata una bella soddisfazione. Se sapevamo già il risultato? Lo sentivi dal pubblico, dall’ambiente. La Lazio fece una grande partita con l’Inter. Per il popolo juventino quello è stato lo scudetto più bello».

Nel 2006, insieme a Buffon, Nedved, Del Piero e Camoranesi, ha deciso di andare in B.

«Per me è stata una scelta, dal punto di vista sportivo, complicata. Però, mi sembrava giusta questa cosa: la Juventus mi aveva dato tutto. Sentivo il bisogno di dare un contributo in un momento delicato. Altri hanno scelto strade diverse, ma vanno rispettati. La B fu un’avventura anche divertente».

Il difensore che l’ha fatta soffrire di più?

«Soffrire non lo so, c’è chi mi ha menato di più. Couto e Mihajlovic erano tosti alla Lazio, contro di loro è stata dura. Maldini era un mito, mentre All’Inter c’era Cordoba. Io sono cresciuto con i Thuram e i Cannavaro».

Thiago Motta è l’uomo giusto per la Juventus?

«L’ho conosciuto come giocatore, ha militato nelle squadre nelle quali ha vinto molto. Quello che ha fatto il Bologna è merito suo. Ha dimostrato di avere un gioco diverso e un’idea diversa. Credo nei cambiamenti e alla Juve qualcosa andava cambiato. I bianconeri faranno la Champions e il Mondiale per club e avranno bisogno di una rosa competitiva».

Un giudizio su Vlahovic?

«È stato chiaro lui stesso: deve migliorare tantissimo e dare un contributo importante alla Juve».

Infine, un pensiero sulla decisione di Antonio Conte di andare ad allenare il Napoli?

«È per lui un cambiamento importante. Va alla ricerca di stimoli. Lo conosciamo, sarà molto concentrato sul campionato e sulla Coppa Italia». 

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