JANNIK SINNER PARLA DELLE CONDIZIONI DEL POLSO DOPO LA CADUTA NEL MATCH CONTRO DRAPER

Jannik Sinner si è qualificato per la prima volta per la finale dell'US Open. Ed è il primo italiano a ottenere questo risultato. Successo in tre set contro Jack Draper col punteggio di 7-5 7-6 6-2 in poco più di tre ore di gioco.

C'è stato anche un momento di apprensione quando nel secondo set in uno scambio - che alla fine ha anche vinto - Sinner è caduto facendosi leggermente male al polso. Sinner in conferenza poi ha tranquillizzato sulla situazione.

Vediamo le sue parole.

Ecco cosa ha detto Jannik Sinner sulle condizioni del polso

"Il polso sta bene – ha spiegato il numero 1 del mondo -. In quel momento lì mi faceva parecchio male, quando si cade sul cemento non è decisamente il massimo.

Il fisioterapista è intervenuto subito, un po' di dolore l’ho sentito durante la partita. Vediamo domani, ma sicuramente non è qualcosa di grave, altrimenti avrei sentito sicuramente più dolore. Sono abbastanza tranquillo perché se fosse qualcosa di brutto lo sentirei.

Vedremo come andrà". Sinner in finale a New York: "Siamo andati giorno dopo giorno, senza tante aspettative, cercando di trovare il gioco e il nostro ritmo. Ho iniziato il primo giorno perdendo il primo set. Ho cercato di trovare fiducia in questi giorni.

Ci alleniamo duramente nei giorni tra una partita e l'altra, cercando di prepararci al meglio. Quindi sono felice di arrivare in finale qui, è un torneo speciale e vedremo cosa succederà domenica". La semifinale vinta contro Draper: "Abbiamo una buona amicizia, ci conosciamo abbastanza bene.

C’è tanta tensione, ma è stato bello condividere il campo con lui. Spero che avremo più battaglie in futuro, sono sicuro che lo faremo. Ha fatto progressi, serve bene e fisicamente è migliorato molto.

Sarà sicuramente difficile da battere in futuro e sono felice per lui. I primi due set sono stati molto duri, molto fisici. L’ho sentito anche fisicamente, quindi ho provato a restare lì nel terzo set per finire la partita in tre".

Sulla finale che si giocherà di fatto in trasferta: "Siamo negli Stati Uniti, a New York, gioco contro un americano, quindi il pubblico sarà un po' più dalla sua parte. Ma è normale, lo accetterò, ho vicino la mia squadra e la mia gente.

Nella mia testa so che ci saranno molte persone che mi guarderanno a casa dall’Italia, quindi ho solo bisogno di un po’ del vostro sostegno".

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