MOTOGP | JEREZ, LA CAPORETTO DELLA DIREZIONE GARA: PILOTI FURIOSI

Il Gran Premio di Spagna è stato annoverato tra i più belli degli ultimi tempi e, nella gara di domenica, Pecco Bagnaia e Marc Marquez ci hanno lasciati con il fiato sospeso fino alla bandiera a scacchi. Un duello senza sconti, una “lotta antica”, come detto dallo stesso pilota Gresini, che ha infiammato il Circuito di Jerez.

Tuttavia, il fine settimana andaluso si è scaldato non solo per l’atmosfera incredibile che il pubblico spagnolo regala, ma anche per le polemiche post gara: tante le cadute nella Sprint per le condizioni della pista, innumerevoli i contatti e gli incidenti che l’Organo giudicante della MotoGP ha dovuto rivedere per infliggere (o meno) una penalità.

Ancora una volta, le decisioni della Direzione Gara hanno avuto ripercussioni sull’umore dei piloti, che nell’arco del weekend hanno espresso il loro malcontento, in alcuni casi senza andarci troppo per il sottile. È stato il caso soprattutto di Johann Zarco, che si è scagliato contro Freddie Spencer domenica dopo la gara, tanto da essere sbattuto fuori dagli uffici della Direzione Gara.

Ma questo episodio è solo il più eclatante di una serie di affermazioni che hanno mostrato in maniera evidente, questo fine settimana più del solito, il malcontento dei piloti verso l’organo giudicante che è anche chiamato a tutelarli per la sicurezza in pista. I criteri di giudizi vengono ritenuti incoerenti e il risultato del Gran Premio di Spagna per la Direzione Gara è stato un autentico disastro.

Marc Marquez, Gresini Racing, Joan Mir, Repsol Honda Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

La pioggia caduta nella notte di venerdì aveva reso la pista insidiosa, dato che per sua conformazione, “butta fuori” l’acqua da sotto l’asfalto creando delle chiazze di bagnato pur sembrano asciutta. In una Sprint costellata di cadute proprio per le condizioni complicate, i piloti hanno lamentato il poco polso della Direzione Gara. Secondo Maverick Vinales, avrebbero dovuto ritardare la partenza o, quantomeno, tenere in considerazione l’opinione dei piloti.

Ma le condizioni della pista, che hanno inciso sulla sicurezza, sono solo la punta dell’iceberg di un fine settimana in cui la Direzione Gara ha dovuto provare a schivare i colpi dei piloti. Il botto nella Sprint fra Brad Binder, Marco Bezzecchi e Pecco Bagnaia, con quest’ultimo finito nella ghiaia incappando in uno zero, si è concluso in un nulla di fatto. Pochi giri dopo, un contatto tra Marc Marquez e Joan Mir ha avuto come conseguenza la cessione di una posizione da parte del pilota Gresini, con la differenza che in quest’ultima occasione nessuno dei due è finito a terra e ha potuto proseguire la sua gara.

Binder scagionato, Marquez punito. Dunque, qual è il metro di giudizio? Se lo è chiesto anche Aleix Espargaro: "Non ho capito perché hanno gli hanno fatto solo cedere una posizione (a Marquez) e non ho capito nemmeno cosa sia successo con Binder. Le due ruote di Binder erano completamente sopra il cordolo, non è una linea normale, è totalmente anormale, non c'è spazio. E questo è il modo in cui ho visto l'azione”.

Furioso Joan Mir, protagonista dell’accaduto. Il maiorchino ha definito troppo leggera la penalità inflitta a Marquez, trovando il supporto del catalano di Aprilia, che si chiede come mai per azioni minori in passato sono stati comminati Long Lap Penalty. Più diplomatico Bagnaia, che però ha definito “non normale” la linea di Binder, che pur avendo rovinato la gara del campione del mondo è rimasto impunito.

Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team, Johann Zarco, Team LCR Honda

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Domenica, la Direzione Gara è finita sotto le grinfie di un Johann Zarco che si è ritrovato protagonista, suo malgardo, di un incidente con Aleix Espargaro. Il francese non si è risparmiato nel momento di “vomitare” tutto il malcontento che si portava dietro. Ha dato parola ai pensieri di molti piloti, che ritengono inadeguate le decisioni della Direzione Gara, tanto da pensare di creare un’associazione che consenta loro di tutelarsi, visto che non si sentono sicuri nelle mani dell’organi tenuto a giudicare.

“Ho detto a Spencer: ‘Freddie, forse sei molto appassionato, ma non prendi le decisioni giuste. Non sei nel posto giusto’. Non è una persona adeguata a questo posto. Dobbiamo cambiare le cose”. Un commento duro, quello di Zarco, che ha avuto come conseguenza la cacciata dagli uffici. Di certo non la maniera più diplomatica per esprimere il proprio dissenso, ma i piloti alzano la voce e non hanno timore nel mostrare la propria indignazione verso coloro che sono chiamati a tutelarli.

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