«Io sono sempre stato un amante della sconfitta e dell'insuccesso». Se a dirlo è Massimiliano Rosolino, medaglia d'oro a Sidney 2000, desta un iniziale stupore. Poi l'ex nuotatore olimpico, che abbiamo intervistato a margine della presentazione de Il Villaggio dello sport in tour al Foro Italico, si spiega meglio: «Dobbiamo continuare a spendere le nostre energie e il nostro tempo per cercare di raggiungere un obiettivo. Il gioco è tutto qua. Il sogno ci fa fantasticare, l'obiettivo lo mettiamo a fuoco con più concretezza. Molti sono invidiosi del risultato ma non del processo prima. Per vincere i 200 metri ne ho fatti almeno 30 chilometri prima. Ne vale la pena? Sempre».
La cultura sportiva va trasmessa anche ai giovanissimi. Sono tanti gli aspetti che la compongono, come Rosolino ricorda sempre a sua figlia Sofia di 13 anni: «Lei ama il nuoto e si tiene in forma. Le dico che per diventare molto brava nello sport la differenza lo fa il mangiare e il riposare». Lo sa bene lui che a scuola preferiva portarsi le carote per merenda mentre gli altri bambini mangiavano le merendine: «Io sono stato influenzato dalle radici dei miei genitori ma non serve essere troppo maniacali. Oggi c'è un'evoluzione e per me sarebbe bellissimo poter vedere mense scolastiche con prodotti di ancora più qualità. Noi genitori possiamo integrare con una buona colazione e degli spuntini. Per fare una buona spesa non ci vogliono tanti soldi, a fare la differenza è il tempo». Ammette però di trovare anche lui delle difficoltà: «Siamo sempre di fretta, non so se può essere una scusa. Mi sono autoqualificato come ministro dei denti, dell'alimentazione e dello sport ma in casa facciamo a volte fatica a restare nella giusta strada. Ricordiamoci che per acquistare prodotti di qualità ci vuole poco».
Non ci sono più i bambini che giocano a calcia per strada. Quanto è vero questo luogo comune se lo portiamo negli altri sport? «Io quando ero piccolo giocavo a pallone anche se ero negato. Nuoto sotto il palazzo non si poteva fare (ride, ndr). Però si stava al mare due mesi e questo significava tanto. Faceva la differenza su parecchi chilometri della stagione. Anche senza fare uno scivolo a dorso o muovere le braccia in stile libero, il semplice sguazzare ti fa acquisire una sensibilità maggiore». Rosolino consiglia di adattarsi ai tempi diversi della società di oggi investendo sulla qualità: «Come succede per scuola e vacanze, deve avvenire nello sport. Spendiamo per farlo in posti di qualità, così come per alimentazione e un buon riposo. Ci sono molti centri estivi cui poter rivolgerci». L'associazione Sport e Salute, di cui il nuotatore è testimonial, va in questa direzione: «Da tanti anni cerchiamo di ottimizzare lo sport di base condividendo scelte per fare sì che i bambini possono capire quanto è importante il movimento, lo stare insieme agli altri ragazzi e l'avere degli obiettivi. Non bisogna essere dei campioni per sentirsi dei campioni».
(Foto No One Productions)
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