CASO SINNER, L'ESPERTO DI DOPING TEDESCO: "FACCENDA CHE PUZZA DI BRUCIATO"

L'esperto non crede all'innocenza di Sinner e anzi ritiene poco affidabile la ricostruzione accettata invece dall'ITIA: "Il clostebol comporta automaticamente un'interdizione da due a quattro anni. Non c'è modo di evitarlo. Uno spray a base di steroidi anabolizzanti per il trattamento delle ferite è ridicolo. Altre sostanze come gli antibiotici sono più importanti per le ferite. Sospetto che questo spray sia stato commercializzato in modo non ufficiale, su Internet, specificamente per lo sport ad alte prestazioni. Anche con massaggi ogni giorno credo sia molto improbabile che il Clostebol penetri attraverso la pelle in quantità tali da essere percepibile nei test antidoping. Questo metodo di giustificare l'assorbimento attraverso la pelle è stato sempre più utilizzato negli ultimi tempi e questo è un altro caso".

Si solleva un'altra voce critica nei confronti dell'assoluzione di Jannik Sinner dopo la positività al Clostebol. È quella di Fritz Sörgel, uno dei massimi esperti di doping in Germania e direttore dell'Istituto per la ricerca biomedica e farmaceutica di Norimberga: "Se qualcuno risulta positivo al Clostebol, viene automaticamente squalificato - le sue parole al portale Sport1 -. Dopo un test positivo che viene contestato ci si rivolge all'Agenzia Nazionale Antidoping, alla Wada, al Cas. Perché allora Sinner può essere assolto da un tribunale?". La faccenda "puzza di bruciato", ha attaccato Sörgel, aggiungendo che se la Wada non interviene in questi casi e il Cas non emette sentenze chiare e "assolve sulla base di scuse simili, allora si andrà avanti all'infinito. È necessario tracciare una linea chiara".

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