JANNIK SINNER SI PREPARA PER L'ESORDIO CONTRO HANFMANN: "MI SENTO IN FORMA, SO CHE POSSO FARE BENE"

"Credere in te ti aiuta soprattutto sull'erba. La scorsa settimana è stata importante per me. Qui l'anno scorso sono arrivato in semifinale, so che posso giocar bene su questa superficie anche se chiaramente ogni anno è diverso e a Halle le condizioni non sono le stesse di qui. Essere testa di serie numero 1 o la classifica per me non fa testo, tutti qui vogliono vincere e dare il massimo". 

  

Nella conferenza stampa della vigilia durante il Media Day a Wimbledon, Jannik Sinner mantiene un profilo basso. Lunedì inizierà il suo primo Slam da numero 1 del mondo, una posizione che manterrà in classifica comunque vada il suo percorso a Wimbledon. 

  

Giovedì ha avuto modo di allenarsi con Novak Djokovic, convinto ancor di più dopo il test con l'azzurro a scendere in campo tre settimane dopo l'operazione al ginocchio destro. "Penso che il suo ginocchio stia bene, anche se dovreste chiederlo a lui. Abbiamo giocato punti per 45 minuti soltanto, non è facile capire ora qual è il suo livello. Di sicuro è uno dei più grandi ad aver giocato su questi campi, e per me è un onore allenarmi con lui" ha detto.

  

Sinner, che debutterà contro Yannick Hanfmann e potrebbe poi affrontare Matteo Berrettini al secondo turno, ha ammesso di sentirsi molto meglio alla vigilia di questo torneo che nei giorni immediatamente precedenti al Roland Garros. "Qui non ho dubbi sul mio corpo, abbiamo lavorato tanto negli ultimi giorni. Sono felice di essere qui e competere".

  

Non ha ancora visto il documentario sui 12 giorni finali della carriera di Roger Federer. Dello svizzero, come di Rafa Nadal e Djokovic, oggi il campione Slam più titolato di sempre e l'unico giocatore uomo o donna con più di 400 settimane da numero 1 all'attivo, ammira l'essere arrivati "al 100% delle proprie capacità fisiche, tennistiche, mentali. E' anche il mio sogno, quello di poter dire lo stesso a fine carriera".

  

Il tennis, conclude, "è iniziato come un hobby ed è diventato un lavoro anche se nella mia mente è ancora un passatempo. Adoro scendere in campo e giocare, e non c'è un posto migliore per farlo di un grande stadio pieno di tifosi. Mi ritengo molto fortunato, so anche cosa ho sacrificato per essere qui. E' sempre un grande onore poter andare in campo e divertirmi, non do mai niente per scontato".

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